Fatacarabina

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mercoledì 19 settembre 2012

La regola della canocia

L'altra sera sulla via del rientro a casa mi è capitato tra le mani un chilo di canocie, si dice così in veneziano, ma in italiano si chiamano cicale di mare.
Son cose che capitano, vado a trovare gli amici per un saluto veloce e mi ritrovo con un chilo di canocie da bollire e preparare. Son cose che a me capitano.
Ho pensato, le congelo, per quando mi serviranno per una cena. Ero stanca, volevo andare a casa mia a riposarmi.
Poi ho guardato le canocie, ho guardato i miei amici.
I miei amici hanno guardato le canocie, poi hanno guardato me.
Abbiamo improvvisato alle nove di sera una cena coi fiocchi: pasta con canocie in bianco e canocie bollite. Tante risate inframmezzate da ciucciamenti, che la canocia devi ciucciarla sennò non sei uno che ama il pesce.
A mezzanotte e mezza mentre lavavo i piatti mi è risultata chiara la regola della canocia.

Se ti capita tra le mani un chilo di canocie devi mangiarlo subito in compagnia. Degli amici, che sanno apprezzare te e la canocia.
Se non lo fai, non sai cosa è il mare.


4 commenti:

Baol ha detto...

Da noi si chiamano canocchie

buonissime

l'unica controindicazione è che se si succhiano bucano tutta la bocca :/

fatacarabina ha detto...

ma no!! da curate ovvio :)

fatacarabina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
annaba1 ha detto...

Allora è come la regola delle cozze!

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