Fatacarabina

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venerdì 22 giugno 2012

Baùta

 Bautta (pronuncia: "baùta"). Maschera bianca, lievemente sorridente, che non guasta, da portare con un lungo mantello nero.

I veneziani della Serenissima non la usavano a Carnevale, la maschera, ma tutto l'anno, quando volevano proteggersi dagli sguardi altrui. C'era talmente rispetto delle vite, mi par di capire, anche quelle più dissolute, che l'anonimato a Venezia era garantito dalla libertà di girare con una maschera sul volto, per non farsi riconoscere. Maschera unisex, andava bene per uomini e donne, e si dice che il nome venga dal babau, l'uomo nero, quello che faceva paura.
Secondo me era una grande civiltà quella veneziana, anche per queste cose qui, e non solo perché nelle sue calli hanno tranquillamente convissuto gente come Goldoni e il Baffo.

Se invece eri donna, e volevi vestirti da donna anonima, c'era la Moretta, maschera nera che però si teneva con la bocca: c'era un morsetto da trattenere tra le labbra.
 E così il risultato era che eri anonima, ma pure zitta. Quando ho letto sta cosa mi è venuto da ridere.

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