Tutti in coda, tra sbuffi e discorsi sul numero ridottissimo di casse, due, quelle aperte, alla Coop nel sabato prima di Pasqua. Io con un pacco di farina, che mi servirà chissà quando, e con un pacco di zucchero di canna, che mi serve perché l'ho finito. Al mio fianco mia madre con il suo pacco di spinaci surgelati. Dietro una signora con gli occhi blu e la faccia triste, che c'erano solo due casse aperte nel sabato prima di Pasqua.
Davanti, un ragazzone con il carrellino pieno di roba, e la faccia triste di quello che si accorge che c'erano due casse aperte nel sabato prima di Pasqua. Più avanti dieci persone, dietro altre trenta. Tutti a sbuffare davanti alle due casse aperte.
E poi arriva lei. Cappotto color cammello anni Trenta, i capelli viola, quel viola che secondo me le parrucchiere si divertono a sperimentarlo sulle vecchie. Con la scarpe tipo quelle ciabatte da casa di feltro ( no, non peltro, ma feltro) e l'occhiale da presbite.
Passa accanto alla coda, arriva fino all'imbocco della cassa, indugia un attimo con il carrellino pieno di roba. Guarda con l'occhio da bambi prima dello scannamento il ragazzone e gli si piazza davanti. Il ragazzone indugia, ha la parlata margherina, ma è un buono. Si gira e mi guarda sbalordito. Poi sfiora la spalla della signora. "Scusi ma ci sono 40 persone in coda e lei passa davanti a tutti?".
La signora replica: "Sono nuova, è la prima volta che vengo qui".
"Beh si metta in coda come tutti, signora", replica mia madre.
La vecchia sbuffa, si sposta di lato, mi si mette a fianco. E poi molla l'occhio da bambi, guardandomi. "Beh, vi lascio passare, proprio perché son nuova".
Io scoppio a ridere e la guardo.
Lei mi ricambia lo sguardo, ma si frega, non tiene più l'occhio da bambi. No, c'ha la faccia da faina, e a me esce spontaneo un tono sarcastico.
"Grazie, che buona che è lei".
E la vecchia: "Eh sì, dovreste proprio ringraziarmi, che ho una certa età".
Allora mi son fatta seria. No, perché va ben tutto, ma non mi faccio prendere per il culo, io.
E l'ho fissata di nuovo e lei a guardarmi con la faccetta da faina, speranzosa di passar per bambi per aver la precedenza, rispetto a noi, tristi per le sole due casse aperte nel sabato prima di Pasqua, mi si mette a fianco. Poi si fa sotto, convinta che l'avrei fatta passare, mossa da compassione verso la terza età.
Quando mi è stata vicina vicina, le ho sussurrato: "Te non sei vecchia, sei solo furba. E adesso aspetti".
Sì, ho sussurrato...lo giuro. Solo che hanno riso tutti, compresa la commessa di una delle due casse aperte del sabato prima di Pasqua.