Fatacarabina

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mercoledì 30 settembre 2009

Tralice

Lui, che qui non passa mai, ma passo io da lui a legger tutte le mattine, conosce l'arte dello sguardo in tralice.
Ieri ho capito perfettamente cosa significa guardare in tralice. L'ho scoperto guardando i volti di decine di persone, ieri pomeriggio, voltati verso di me. C'era la messa, io ero fuori dalla chiesa che dovevo parlare con una persona. Lui è entrato in chiesa, io l'ho seguito, che, capite, io ci dovevo parlare e gli stavo vicino nella ressa, e ho proseguito imperterrita a parlare. Poi mi sono trovata col piede sullo scalino verso l'artare, tra i chierichetti con i ceri più alti di me, e decine di sacerdoti davanti. E in mezzo, uno di loro con un lungo cappello, in testa.
Mi sono girata per cercare un punto di fuga, e c'era tutta quella gente che mi guardava in tralice. E sono stata zitta.

4 commenti:

chiaratiz ha detto...

la buona notizia è che non sei stata incenerita

Unknown ha detto...

la chiara cià ragione. pare che da quelle parti riescono ad incenerirti anche senza tostapani elettrici! :D

(siccome mi correggono tutti che son due giorni che non ne becco una di giusta vorrei far sapere a tutti che so bene che cià non si scrive cià ma io l'ho scritto apposta)

:D

peppermind ha detto...

Be', da come la descrivi, sembra quasi un'immagine onirica...

fatacarabina ha detto...

purtroppo è vera :)

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