Fatacarabina

Fatacarabina

martedì 18 agosto 2009

Il tempo di una sigaretta

Quando voglio fumare, vado in strada, fuori dalla porta del mio ufficio. Me ne sto sul marciapiede, sempre che non arrivi qualche ciclista a investirmi, come è già successo, in quel caso passo sul marciapiede dirimpetto. E fumo e mi guardo attorno.
Beh, poco fa, nell'ordine sono passati:
- un ventenne mestrino ( riconoscibile dall'uso diabolico della r arrotata) che discuteva del numero delle scarpe, il 42, con un ragazzetto cinese che gli arrivava come altezza sotto l'ascella.
- Due signore a passeggio con i figli, una africana e l'altra veneziana, e che discutevano animatamente di cucina, nello specifico della preparazione del risotto ( con questo caldo?).
-Una bella ragazza etiope ( o almeno nordafricana) che parlava con l'amica al cellulare dandosi appuntamento in piazza, in un italiano migliore di tanti che sento io blaterare in giro.

Me ne sono rientrata in ufficio, tirando un bel sospiro di sollievo. Qui le ronde proprio non servono a nessuno, anzi a noi, in questa città, ci basta la ronda del piacere, per dirla tutta.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben detto!
:)

john ha detto...

Esatto, ben detto.

Claudio dei Norma ha detto...

"A mezzanoooooooootte vaaaaaaaaaaa..."
L'avevo dimenticata.
A Roma non è tutto così roseo ma le ronde, dio XXX, non faranno che peggiorare le cose.
Siamo tornati alle squadracce, aiuto.

peppermind ha detto...

No comment.
Anzi, in milanese: no cumenda.

fatacarabina ha detto...

Che ho detto di male, Pepper?

peppermind ha detto...

Niente di male!
Solo molta invidia.
Io abito a Milano, e... be', non commento (ecco il no comment a cos'era riferito) su quanto sia totalmente differente la situazione... vien da piangere.
Qui a Milano.

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