Fatacarabina

Fatacarabina

sabato 27 dicembre 2008

Io rompo, tu rompi...

Pare sia una prerogativa femminile, più che maschile, ma il rompere richiede doti importanti, fatte di tenacia, tecnica e grande pazienza che forse davvero non è un esercizio per esseri basici.
Perché il rompere è lento ma costante, come la goccia che batte sulla pietra. Io a quello stadio ancora non ci sono arrivata ma mi sto allenando per ottenere il giusto risultato, forte di esempi femminili in famiglia che hanno vinto per decenni il contest nazionale di spacca-maroni. In realtà a frenare la mia naturale predisposizione alla rottura, è proprio l'esempio familiare di cui ho subito gli scassamenti da decenni, assieme al resto dei componenti del nucleo, cane e canarini compresi.
Per questo alla tecnica del costante ma lento scassamento, ho preferito quella del genere "tasmanian", con la produzione di tornado devastanti che non durano più di quindici minuti ma che lasciano solo detriti al loro passaggio.
La quiete successiva, anche se in un deserto di rottami vari, corporei e non, almeno lascia il tempo ai malcapitati di pensare che in fondo cattiva mica sono, come è vero. Sono solo una irruenta.
"Te verso come na canocia cussì vardo se ti ga un serveo", è la frase che dovrebbe metter in guardia qualsiasi malcapitato o malcapitatata che inciampa nella furia del tornado genere "tasmanian". Io lo dico in veneziano, voi fate come vi pare che i dialetti son tutti belli.
Le parole, quelle a cui tengo di solito così tanto, volano a caso producendo una rotazione concentrica che arriva a superare i 130 chilometri orari. In un caso siamo arrivati ai 200, cronometrati dalla vittima di turno in un misto di orrore ed ammirazione. Aveva osato dire che ero una donna incomprensibile, sbadata e avevo sbagliato un tempo verbale.
Se ci sono a tiro piatti ed altri oggetti di uso quotidiano, la roteazione può provocare spiacevoli oscillazioni e spostamenti nell'aria dei suddetti. E' successo, ma non è stata colpa mia. E' un pochino come le cavallette.
Non ho mai fatto ricorso all'uso delle mani, sono contraria alla violenza se non per difendere la mia vita da attacchi estranei. E quindi il tornado fa da sé, con i suoi cerchi pieni delle mie parole che finiscono a mescolarsi a caso, tramortendo tutto. La calma successiva mi porta al silenzio, ma non è una resa. E spesso l'interlocutore di turno sbaglia pensando che sia quello il momento giusto per contrattaccare. No, la rottura può proseguire con metodi e modi diversi che comprendono un lentissimo, estenuante, confronto su ogni virgola e punto messo nel discorso del contendente, che magari non ha capito quel che volevo dire e se ne è risentito. Oppure una mia improvvisa e lunga sparizione dalla scena della contesa, ma in realtà sono a pochi passi ad affilar l'ugola. Oppure uno scontro di sguardi e frecciatine che può durare per ore. I metodi sono tanti, alla fine, ognuno affina al meglio la propria tecnica. Io mi ci sono scoperta portata alla rottura quasi per caso, e all'inizio la rivelazione, come tutti i super poteri, mi ha pure choccato. Poi ho scoperto che sono tantissimi ad avere questo potere, ognuno con la propria specialità. Si dovrebbe organizzare davvero quel contest nazionale di scassa-maroni. Ne vedremmo delle belle. Cronometrare i secondi in cui si propaga l'incazzatura, organizzare prove di lancio di piatti, misurare la velocità prodotta dai singoli tornado, valutare l'intensità in termini di decibel di un urlo ben assestato. E ancora premiare con un punteggio la produzione di parole e improperi, con un bonus per quello più originale. Gran finale , la maratona della goccia sulla pietra. Estenuante ma eterna. Come la vita. Come le rotture...

Nessun commento:

Creative Commons License
hotelushuaia is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.
Based on a work at www.hotelushuaia.blogspot.com. Questo blog non è una testata giornalistica ma uno spazio di libera espressione del pensiero personale