Fatacarabina

Fatacarabina

sabato 26 aprile 2008

Mio nonno è un giardino

Mio nonno è un giardino.
Ci passo davanti spesso
Guardo verso di lui e lo saluto.
Col frusciare degli alberi
lui ricambia a volte con vigore,
a volte con un lieve rumore di foglie
Non ho ancora capito bene se
assieme al saluto
arrivi anche un messaggio.
Io la sua voce non l'ho mai sentita
Una granata gli ha impedito
oramai troppi anni fa
di conoscermi, di insegnarmi
a camminare e a giocare.
Ma lui esiste ancora
accanto ad una quercia
che non smette di crescere.


Arturo Chiarin (Mestre 1907 - Silea, Treviso 1945).
Nato a Favaro, visse come pescatore a Favaro, a Burano (Venezia) e a Campalto. Diventò partigiano dal 1943 al 1945, quando morì in un'imboscata dell'esercito tedesco. Nel 1985 fu premiato con la Croce di merito di guerra alla memoria. Gli è stata intitolata una via a Campalto.

Se potessi

Se potessi toccare il tuo viso
anche solo per un attimo
andrei alla ricerca di quella
ruga che si forma sul tuo
viso quando lasci spazio ad un sorriso.

Se potessi toccare il tuo petto
cercherei in te la protezione di cui ho bisogno
ma che non chiedo mai, per non disturbare.

Se potessi sentire il tuo respiro affannato
al mio fianco, potrei credere
a chi dice che in fondo il tempo non passa
tanto in fretta

martedì 22 aprile 2008

L'uomo di Sanagasta

Muscoli su mani gentili
Ti affacci dalla porta e sorridi
Le rughe del tuo viso raccontano
di quella fame che dal tuo primo vagito
cerchi di placare
Non esiti a correre
per consolare
le nostre gole e i nostri stomaci
Quel che ci porgi non è molto
ma sa di buono.
Profuma di terra e
sudore come la tua pelle
bruciata dal sole.

lunedì 21 aprile 2008

Famatina

Un guanaco mi guarda dall'alto
io osservo la tarantola piccina e nera
Non fa paura anche se potrebbe
La montagna piange cianuro
e l'acqua gialla odora di morte
La miniera è gelo e sul sentiero degli Inca
nessuno oggi ci cammina
Qui non esiste dolore e morte
c'è solo pace

Buenos Aires

L'aria buona che e' nel tuo nome
oggi e' un ricordo
Ma profumi sempre di milonga
Gambe che si sfiorano al ritmo di un bandoneon sono le tue strade
Occhi che sperano che la violenza non torni sono le tue case
Colori intensi, abbaglianti e selvaggi sono le tue vallate

L'incontro


Ti ho rivisto anche oggi
Un drink, due parole
Un bacio, tre sorrisi
Dici che sono importante per te
E mi geli il sangue, lasciandomi sola a tentare
di inventarmi una vita in cui non ci sia neanche lo spazio per un tuo ricordo
Poi torni.
mi guardi e ricomincia tutto
Un drink. Due parole
Un bacio, tre sorrisi
Io ti dico che ti voglio
E tu pensi solo a trovare il tempo per il prossimo drink, per un sorriso e un bacio

venerdì 18 aprile 2008

I cani di Valparaiso

Vagano soli di notte
cercando una mano che tocchi loro la fronte
Un cenno amico
su per le salite di Valparaiso
Cani soli, smagriti e con gli occhi tristi
abbandonati e traditi
Credono quando una mano gentile li accarezza
che lassu' ci sia davvero chi li protegga
Cani randagi e bastardi
Di tutti e di nessuno
Ti accompagnano su per la salita e poi ti lasciano
alla tua umana solitudine

Sudore

Una goccia di sudore
scende dalla tua fronte
e scivola lieve sul viso
Sfiora la guancia
la mascella si contrae
E lei devia verso il basso
decisa a raggiungere le tue labbra
Che voglia baciarti?
Ma con la mano la scacci via
Stop
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